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A colloquio con la pietra |
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Dopo l’esperienza tedesca, Gesualdo si presenta al pubblico in
veste ufficiale di scultore.
E’ la volta del Centro Studi arte contemporanea di Enna a
ospitare, nell’ottobre del 1981, le sue nuove opere. L’artista
sembra animato da un nuovo soffio, da un nuovo bisogno di “
scoprire materiali e forme, come dichiara egli stesso, vedere i
suoi soggetti a tutto tondo “. Scopo principale della sua ricerca
è di “ sviluppare, marcandole, alcune parti della figura in
aderenza alle deformazioni fisiche causate nell’uomo dalla sua
fatica “.
Non sono le proporzioni anatomiche, che scarta volutamente fin
dall’inizio, ma le sue deformazioni dovute alla dura quotidianità
della vita che l’artista imprime nella pietra.
Questa mostra di Enna incoraggia Gesualdo a consacrare più tempo
alla scultura. Per ben sei anni, dal 1981 al 1987 si ritira sul
dolce pendio del lago di Pergusa per creare un mondo di figure
fatto di pietra. In piena libertà operativa, seguendo l’estro e il
capriccio, affida alla pietra sapientemente lavorata il messaggio
di una liricità particolare trasformando la materia in creature
capaci di intrattenere un continuo colloquio d’amore. |
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