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Mostre personali 1970-72 |
1970-72 | 1975 |
1976 |
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1987 |
1988 |
1988-98 |
1998-2007 |
Gesualdo ama la purezza formale e cromatica delle sue creature che
si rivelano sotto forma di meste ragazze meridionali alle quali dà
il posto dei giovani pastori che riposano all’ombra degli ulivi;
non vuole che il loro candore si contamini al cospetto di un’aria
pregna di progresso e di … fumo”. “Dirò dei tuoi dipinti, commenta
suo fratello Franco in occasione di questa mostra, le tue figure
che si struggono nella loro apparente serenità, i paesaggi
estremamente tristi non solo calcano ed evidenziano la piaga
dell’emigrazione, ma sono anche e soprattutto, cosa più
importante, il frutto di una amara esperienza della vita. Quindi
le figure che si adagiano su quei prati arsi dal sole in cerca di
un riposo che mai avremo, in quei ritratti dove il volto sempre
uguale sprigiona un dolore che non è solo tematica, i paesaggi, i
vicoli deserti, le case, anch’esse deserte, sono principalmente
stati d’animo di vuoto, di solitudine, di tristezza che spesso la
vita impone “.
La solitudine è inseparabile dall’arte di Gesualdo. La si può
percepire come uno stato d’animo personale dell’artista, ma la si
può anche vivere, in un senso positivo, come reazione istintiva
del siciliano che spesso vede il presente col rimpianto del
passato. |
L’arte per il popolo |
Dopo queste apparizioni importanti nelle gallerie d’arte, che
fanno conoscere l’artista e definire la sua personalità, Gesualdo
si accorge, come mi dice egli stesso, che dipingere non gli basta.
Vuole penetrare l’essenza delle cose, capire i motivi degli
avvenimenti, scoprire il senso della condizione umana e della sua
miseria.
Si forma un gruppo, senza nome, senza statuto o regolamenti,
aperto a interventi, discussioni e azioni capaci di sostenere la
ricerca di contenuti alternativi a una cultura che dà segni di
stanchezza.
E’ la cultura dei cittadini, degli operai, della gente comune che
si vuol tentare di elevare ai livelli dell’arte di cui si chiamano
in causa la fotografia, il cinema, la pittura, il teatro.
Con Angelo Malaguarnera, Gesualdo organizza una mostra a
Caltanissetta con lavori che riflettono lo spirito di questo
rinnovamento. L’artista dice di scoprire le dimensioni dell’uomo .
Nascono i vaccari, l’ambiente pastorale, non idillico ma reale,
dove il tempo si è fermato e dove la civiltà urbana è sconosciuta.
Nascono figure di movimento, di tormentata |
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continua... |
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